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Duca Bortini di Montebello

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Azienda Agricola: 53010 Barolo (Cuneo)

Direzione commerciale: Via Fantoli 5/7 - 20130 Milano
Tel.: 02.58.01.91.60 (Direzione vendite)

Amministrazione: Largo Fratelli Cervi, 19 angolo via Grandi - 20090 Vimodrone (MI)
Tel.: 02.25.00.70.87 (Amministrazione)
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www.ducabortini.it

 

Barolo, in Piemonte, è la sede della Duca Bortini di Montebello , la cui storia può essere ricostruita sino al 12mo secolo .

Nel passato i vini del casato dei Duchi Bortini di Montebello furono apprezzati e gustati alle corti di Re ed Imperatori , così come lo sono ora dai nostri affezionati Clienti .

Oltre alle perle piemontesi , la Duca Bortini di Montebello presenta rarità enologiche e culinarie delle più importanti regioni italiane nonché i grandi cru della nostra consociata francese “Vicomte Bernard de Romanet” , e i delicati vini tedeschi prodotti dalla “Casa vinicola Pieroth” , nostra consociata tedesca.

La Duca Bortini di Montebello, filiale italiana del gruppo W.I.V. AG, ha una storia che si perde nella notte dei tempi, potendola, con certezza e nel contempo con fierezza, farla risalire addirittura al XII° secolo. Nella sua lunga storia di oltre 6000 anni, il vino ha sempre fatto parte della tradizione dell'uomo, come meglio ci narrano le testimonianze di importanti personaggi storici.

I vini della Duca Bortini di Montebello vengono apprezzati dai nostri Clienti così come lo furono alle corti imperiali e reali.La storia della Duca Bortini di Montebello ha radici davvero profonde...

STORIA


La pubblicazione che segue, è un sunto tratto da una lettera autografa redatta da Enrico Paolo Bortini Duca di Montebello.

Nell'autunno di grazie 899 i miei Progenitori lasciarono la loro terra di origine, l'Irlanda, per accompagnare Carlomagno, di cui erano fedeli vassalli, fino a Roma, dove la notte di Natale dell'anno successivo, il Re dei Franchi sarebbe stato incoronato primo imperatore del Sacro Romano Impero dal Papa Leone 1° Magno.Alla partenza da Roma per far ritorno ad Acquisgrana (Aix la Chapelle) il novello Imperatore decise di lasciare alcuni dei suoi più fidati Scudieri nei luoghi più importanti a difesa, baluardo e protezione del Suo vasto Impero. I miei si fermarono, nella zona di Castell'Arquato, attratti dalla bellezza e dalla fertilità di quei luoghi oltrechè dalla loro indubbia importanza strategica, nonchè, mi piace pensarlo, conquistati da quel vino che poi si sarebbe chiamato "FUMAROLO". E' infatti storicamente provato che il "GUTTURNIO", vino simbolo dei Colli piacentini, con cui il FUMAROLO ha notevoli affinità, seppur un diverso metodo di vinificazione, era il vino prediletto da Calpurnio Pisone Piacentino, suocero di Caio Giulio Cesare, tanto prediletto che Marco Tullio Cicerone ebbe il coraggio di accusarlo in senato di "pensare troppo al succo di uva e troppo poco alla Res-Publica.Ma, per tornare ai miei antenati, essi si adattarono velocemente nonostante fossero guerrieri bellicosi ed audaci: nel 1171 Enrico detto "Il Leone", fu il Capitano dell'esercito che sconfisse l'Imperatore Federico Barbarossa in una località chiamata Montebello. Forse un segno del destino ma proprio al mio antenato fu dato l'incarico di custodire il Barbarossa, in attesa stilare una pace onorevole e conveniente a tutte le parti in causa. Al momento di lasciare definitivamente i miei avi e l'Italia, l'Imperatore si fece solennemente promettere che il Fumarolo e la sua segreta ricetta avrebbero continuato ad esistere poichè "niuno vino de li loci circumstanti meliore in bontade de esto trovasi". E il "Fumarolo" continuò ad esistere anche durante il lungo esilio dei Duchi Bortini di Montebello in Germania. Fu presente sulle tavole del Concilio di Trento espressamente voluto da Papa Paolo 3° Farnese.Un altro grandissimo Pontefice, Antonio Ghisleri, ovvero Papa Pio V, apprezzò il "Fumarolo", dando inoltre il titolo di "Defensor Ecclesiae" al Capitano Giovanni Andrea Bortini Duca di Montebello (a noi tutti noto come Cavaliere Nero) per il valoroso comportamento tenuto nel 1571 durante la battaglia di Lepanto. In ordine al tempo, Giuseppe Verdi che nel 1897 scrisse all'Avv. Giovanni Bortini Duca di Montebello per ringraziarlo dell'ottimo vino che impreziosiva la Sua tavola.E ultimo in ordine di tempo, Sua Maestà Umberto 2° che a me personalmente concesse il brevetto di Fornitore della Real Casa per il "Fumarolo".

 

 

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